Ernesto Francis Manfredonia: Un Viaggio nel Giornalismo tra Etica, Passione e Nuove Tecnologie

Come è iniziato il suo percorso nel giornalismo e quali sono state le principali difficoltà che ha dovuto affrontare all’inizio della sua carriera?

Nel modo più bizzarro. Leggevo fumetti di Superman, mi sorprese il fatto che l’alter ego dell’uomo d’acciaio abbia scelto come lavoro proprio quello del giornalista. In fondo un po’ supereroi bisogna esserlo. All’inizio ti trovi catapultato in una giungla dove vige la legge della concorrenza spietata, dove i primi nemici spesso si annidano proprio tra i colleghi. Da una parte ti dà la carica, però se non riesci a resistere prima o poi ti logora. Un po’ come la maratona, non è un lavoro per i deboli di cuore. Per farmi spazio ho cominciato a seguire i consigli comunali della mia città, è un fatto notorio che la politica sia una vetrina ghiotta per i lettori, poi gradualmente acquisisci sempre più contatti man mano che avanzi, la discrezione in questo mestiere paga. Ho escluso lo sport, in questo caso l’utente ama di solito il prodotto meno elaborato.

Nel corso degli anni, come ha visto evolversi il panorama giornalistico, soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie e dei social media?

La tecnologia ha indubbiamente deformato il volto dell’informazione. Sottolineo deformato perché la gestione dei media ha sposato l’asse della cronaca dalle redazioni al lettore. Oggi chiunque può postare foto e notizie a furor di blog e sciorinare video senza alcun controllo fondato sulla veridicità della notizia. Complice ovviamente la scarsa attenzione che a volte le redazioni pongono nel processo di verifica delle fonti. Però ha anche apportato qualche miglioria. Oggi il lettore è più informato e attento, questo potrebbe spingere il giornalista ad essere più solerte e oculato nello svolgimento della sua attività.

Crede che questo cambiamento abbia influenzato la qualità dell’informazione?

Sicuramente ha setacciato settori inutili. Oggi una notizia di cronaca è scandita dai ritmi dell’immediato, dopo pochi minuti già diventa vecchia e priva di valore. Ha sicuramente acquisito maggior valore l’editoriale, quella categoria di articoli che analizzano la realtà che ci circonda offrendo spunti di riflessione che sfuggono ai tanti per i ritmi folli che impongono la nostra società. Ecco questo sicuramente creerà un setaccio nella categoria dei giornalisti: non tutti hanno ottime capacità di analisi e non pochi purtroppo assecondano i capricci della moda corrente per accattivarsi, negli intenti, l’attenzione del lettore.

In che modo, come giornalista, affronta la questione dell’etica professionale e quali sono i principi che guidano il suo lavoro quotidiano?

L’aggressività sicuramente rappresenta una scorciatoia, ma sulle lunghe distanze non paga. Occorre però mantenere un alto livello di adrenalina per reggere gli urti rappresentati dalle critiche o dalle falle che capitano lungo il selciato. Dare qualche spallata, rubare il mestiere dai grandi, essere sempre pronti a dare l’esclusiva sicuramente rappresentano in questo campo ottimi strumenti per fare carriera, ma la correttezza con i colleghi e con i contatti premiano sempre, a volte capita di averne bisogno e solo chi ha seminato ha qualche speranza nella fase del raccolto.

Oltre al giornalismo, quali sono le altre passioni o progetti che occupano il suo tempo e come riesce a bilanciarli con la sua carriera nel mondo dell’informazione?

Attualmente sono presidente del Lions Club della mia città, sono assistente universitario a Salerno, lavoro come dipendente pubblico e svolgo attività sindacale. Il giornalismo per ora resta una passione, mi capita di coinvolgere qualche personaggio pubblico per un’intervista, mantengo però sempre accesa la fiamma della passione sperando che possa divampare in futuro con condizioni migliori. Intanto si semina.

Ernesto non è solo un professionista nel senso stretto del termine, ma è un simbolo di qualità in tutto ciò che fa. La sua reputazione non si basa solo sul suo mestiere di giornalista, ma su un impegno costante a dare valore a ogni aspetto della sua carriera. La sua capacità di analizzare i temi più complessi e di presentarli con una chiarezza straordinaria lo rende un punto di riferimento per chi cerca contenuti di alta qualità.

Non è raro vedere Ernesto impegnato in attività che vanno oltre la redazione di un semplice articolo. La sua presenza nelle conferenze, nei dibattiti e nelle tavole rotonde è sempre apprezzata per il suo approccio approfondito, mai banale, sempre orientato al dialogo costruttivo e alla ricerca di soluzioni concrete. È questo il segno di un professionista che non si accontenta di essere informato, ma che ha l’ambizione di educare e arricchire la propria comunità.

Articolo a cura di Caradonna Lorenza

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